lunedì 23 gennaio 2017

La violenza dell'indifferenza

Anche quest'anno in marcia per la pace da Recanati a Loreto.
di Simone Baroncia

Come ormai accade da 17 anni sabato 28 gennaio i pellegrini della pace si metteranno di nuovo in marcia da Recanati a Loreto, nonostante le difficoltà non solo meteorologiche.
Il ritrovo è alla parrocchia ‘Cristo Redentore’ di Recanati alle ore 17.00 con la testimonianza delle famiglie di Aleppo e lungo la strada dei sindaci colpiti dal terremoto. La conclusione avverrà nel piazzale antistante la basilica con la lettura della preghiera di Ernesto Olivero.
Il tema della marcia è il messaggio di papa Francesco per la giornata mondiale della pace, "La nonviolenza: stile di una politica per la pace" in cui riprende le parole che il beato papa Paolo VI scrisse nel primo messaggio, rivolgendosi a tutti i popoli: “La proposta di dedicare alla Pace il primo giorno dell’anno nuovo non intende perciò qualificarsi come esclusivamente nostra, religiosa cioè cattolica; essa vorrebbe incontrare l’adesione di tutti i veri amici della pace, come fosse iniziativa loro propria, ed esprimersi in libere forme, congeniali all’indole particolare di quanti avvertono quanto bella e quanto importante sia la consonanza d’ogni voce nel mondo per l’esaltazione di questo bene primario, che è la pace, nel vario concerto della moderna umanità. La Chiesa cattolica, con intenzione di servizio e di esempio, vuole semplicemente ‘lanciare l’idea’, nella speranza ch’essa raccolga non solo il più largo consenso del mondo civile, ma che tale idea trovi dappertutto promotori molteplici, abili e validi a imprimere nella ‘Giornata della Pace’, da celebrarsi
alle calende di ogni anno nuovo, quel sincero e forte carattere d’umanità cosciente e redenta dai suoi tristi e fatali conflitti bellici, che sappia dare alla storia del mondo un più felice svolgimento ordinato e civile”.
Così, dopo 50 anni, papa Francesco ribadisce che il mondo ha bisogno di una forza creativa per costruire la pace: “In questa occasione desidero soffermarmi sulla nonviolenza come stile di una politica di pace e chiedo a Dio di aiutare tutti noi ad attingere alla nonviolenza nelle profondità dei nostri sentimenti e valori personali. Che siano la carità e la nonviolenza a guidare il modo in cui ci trattiamo gli uni gli altri nei rapporti interpersonali, in quelli sociali e in quelli internazionali. Quando sanno resistere alla tentazione della vendetta, le vittime della violenza possono essere i protagonisti più credibili di processi nonviolenti di costruzione della pace. Dal livello locale e quotidiano fino a quello dell’ordine mondiale, possa la nonviolenza diventare lo stile caratteristico delle nostre decisioni, delle nostre relazioni, delle nostre azioni, della politica in tutte le sue forme”.
Nel messaggio papa Francesco invita tutti a scoprire le ragioni razionali della nonviolenza: “La costruzione della pace mediante la nonviolenza attiva è elemento necessario e coerente con i continui sforzi della Chiesa per limitare l’uso della forza attraverso le norme morali, mediante la sua partecipazione ai lavori delle istituzioni internazionali e grazie al contributo competente di tanti cristiani all’elaborazione della legislazione a tutti i livelli… Questo è anche un programma e una sfida per i leader politici e religiosi, per i responsabili delle istituzioni internazionali e i dirigenti delle imprese e dei media di tutto il mondo: applicare le Beatitudini nel modo in cui esercitano le proprie responsabilità. Una sfida a costruire la società, la comunità o l’impresa di cui sono responsabili con lo stile degli operatori di pace; a dare prova di misericordia rifiutando di scartare le persone, danneggiare l’ambiente e voler vincere ad ogni costo… Ogni azione in questa direzione, per quanto modesta, contribuisce a costruire un mondo libero dalla violenza, primo passo verso la giustizia e la pace”.

Nessun commento:

Posta un commento